Licata,
anatre e anguille nel mega-invaso
Condotta illegale per
introdursi nell'acquedotto Gela-Agrigento
LICATA – E' considerato il più grosso furto
d'acqua scoperto in questi giorni in Sicilia. Un laghetto
colmo di acque provenienti dalla condotta idrica del
dissalatore di Gela con una capienza superiore al mega-invaso
individuato venerdì scorso a poche centinaia di metri di
distanza e che ha dato l'avvio alla polizia per ampliare e
approfondire le indagini. Sono così dieci i laghetti abusivi e
usati illecitamente per l'irrigazione dei campi destinati alla
produzione dei prodotti agricoli coltivati in serra.
Quest'ultimo, il più grande, è stato scovato in contrada
Canticaglione. Oltre che per irrigare, veniva utilizzato per
allevare anatre e coltivare anguille. L'invaso è dotato di una
condotta idrica interrata realizzata con tubazione in
politilene dal diametro di cm 15, capace di erogare più di
venti lit/sec di acqua. Un condotta abusiva costruita da
esperti idraulici, che, per deviare l'acqua, sono intervenuti
sulla tubazione in vetroresina del diametro di 60 cm della
condotta idrica proveneiente dal dissaltore di Gela, capace di
erogare 260 lit/sec di liquido destinato
all'approvvigionamento dei comuni dell'Agrigentino.
Sulla scorta di queste ultime scoperte, gli inquirenti hanno
delineato, grazie anche a perlustrazioni condotte da
elicotteri, una mappa della zona. Non si esclude, quindi, che
nei prossimi giorni possano venire a galla altra illeciti.
Intanto i carabinieri del nucleo operativo del locale che nei
giorni scorsi avevano proceduto al sequestro di alcuni pozzi
abusivi, le cui acque venivano vendute per
l'approvvigionamento delle abitazioni, hanno denunciato
diverse persone, fra cui anche alcuni attuali consiglieri
comunali. Alcuni titolari di pozzi abusivi sequestrati
sarebbero stati in possesso di autorizzazione rilasciata dalle
competenti autorità. Ipotesi questa che vede i militari
dell'Arma impegnati in una delicatissima indagine che
protrebbe portare a eclatanti sviluippi giudiziari.
Secondo alcuni agricoltori l'intervento di bonifica delle
forze di polizia farà crollare la produzione agricola locale
del 50-60%. Un calo che potrebbe indurre molti agricoltori,
così come avvenne negli Anni Sessanta, ad abbandonare le
campagne per emigrare alla ricerca di un posto di lavoro.
Antonio Cacciatore
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precedenti furti
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