Fiducia: «Questa
è promozione turistica» Per le strade sfileranno
gli attori della compagnia Priolo Gargallo
Tra i riti che contribuiranno a rendere più
suggestiva la «Settimana Santa» di Priolo, c'è la Via Crucis
vivente, in programma nel pomeriggio del Giovedì Santo.
«Abbiamo voluto riprendere - dice l'assessore al Turismo
Francesco Garufi - la tradizione della Via Crucis vivente in
quanto ritengo che è il migliore dei modi per fare rivivere
quei momenti di grande interesse religioso che cambiarono la
Storia dell'umanità. Questa manifestazione è stata proposta
fin dal 1984, anche se per diversi motivi qualche anno è
saltata, tant'è che quest'anno è giunta alla sua nona
edizione». Quindi, sotto la regìa di Giancarlo Guzzardi,
ideatore anche della manifestazione, che quest'anno ha voluto
dedicare a Maria Di Modica, recentemente scomparsa, sua
validissima collaboratrice, decine di attori dilettanti della
«Nuova Compagnia Teatrale Priolo Gargallo» si apprestano a
fare rivivere ai priolesi la Passione del Cristo che inizia
con il suo arresto nell'orto degli ulivi, passa attraverso le
«Stazioni» situate lungo le vie cittadine, per concludersi sul
Golgota, realizzato con una maestosa scenografia di Salvo
Marotta nel piazzale del Municipio.
Per Pippo Fiducia,
vice sindaco ed assessore alle Politiche di promozione e di
sviluppo, l'occasione del rilancio della «Pasqua priolese»
viene vista anche come promozione del terzo settore, cercando
così di diminuire gradualmente la dipendenza dagli
stabilimenti industriali, e migliorare anche la vivibilità,
non solo dal punto di vista ambientale, ma anche sociale e
culturale di Priolo. «Sotto quest'ultimo aspetto - dice
Fiducia - come assessore alla Politiche di promozione e
sviluppo, mi preme incrementare l'unione fra i cittadini priolesi, ma di origine diverse. Pertanto, attraverso le
rappresentazioni sacre della Settimana Santa si vuole ridare
anche un po' di orgoglio artistico ad una vivace cittadina che
gradualmente sta superando l'«empasse» su cui si stava
avviando. Queste occasioni di riflessione religiosa, sono per
la comunità anche occasione di unirsi, solidarizzare e
crescere insieme e, quindi, perpetrare tradizioni che
divengano memoria per i nostri figli».
Un impegno, quello
dell'amministrazione priolese, che ha riscosso apprezzamento
dalla popolazione, contenta di poter continuare a vivere il
periodo della massima religiosità nel rispetto di una
tradizione antica e consolidata. Si alzi dunque il sipario
sulla nona edizione della Pasqua priolese e non si dimentichi
soprattutto l'avvenimento più importante: la «Via Crucis»
vivente di giovedì prossimo.
P.M.
«A
minchia china»
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