Siracusa / L'esponente della
Margherita sugli assetti della Provincia
Verifica nel centrosinistra Ventaglio
chiede chiarezza
«Si deve fare ogni
possibile sforzo affinché non prevalga l'idea di rimettere
sostanzialmente ai singoli consiglieri provinciali la scelta
degli assessori. Non fosse altro perché sono sei e i posti
disponibili quattro. Valla a sbrogliare la matassa. Una cosa è
concorrere alla scelta, altra esercitarla in modo quasi
esclusivo. Se così, alla fine, dovesse avvenire , la Margherita,
come partito, sarebbe morta ancor prima di nascere». La sollecitazione è quella
che arriva dal componente dell'esecutivio provinciale della
Margherita Corrado Ventaglio a proposito della trattativa
avviata dalle delegazioni del centrosinistra per «chiudere un
soddisfacente, e passabile, accordo» sul nuovo assetto dell'ente
di via Malta. «Eppure è dall'estate scorsa che l'argomento è
all'ordine del giorno. E non si chiude. E fino ad ieri, c'era anche
una motivazione: non era ancora operativo il nuovo Statuto. Che
innova, tra l'altro, nella struttura di Giunta, portandola da
otto a dodici assessori. E quindi più capacità di manovra per
chi ha in mano le carte. Eppure, ancora non si chiude. Ma ci
sarà pure un valido motivo. Non riconducibile, almeno in maniera
esclusiva, alla eccessiva pretesa dei partiti della coalizione. Che si sia sbagliato, quasi
tutto, almeno nel metodo? Qualcosa di più,
probabilmente, del punto di domanda, a mio avviso. Con
l'aggravante che, nel frattempo, i componenti delle nuove
strutture di Partito, parlo della Margherita, visto che fanno
parte degli organismi deputati, almeno formalmente, alle
decisioni vogliono decidere responsabilmente. E fanno, di conseguenza,
degli interventi anche controcorrente. E tentano, anche, di far
riaprire discorsi politici e di strutture già considerati
chiusi. A partire dalla formula politica. Che vede, per il
volere dei più, coprotagonista Democrazia Europea,
impegnatissima ad alzare il prezzo». Nella sua analisi Ventaglio
ripesca anche una vecchia poroposta che è stata però messa da
parte, quella di «un “governo del presidente” non era poi tanto
balzana e da liquidare con poche battute, così come è stato
fatto nell'esecutivo della Margherita». Ventaglio ha concluso
quindi rammentando come a suo avviso «sarebbe un gravissimo
errore politico non tenere nella giusta considerazione
l'articolazione del territorio provinciale in relazione alla sua
rappresentatività nelle strutture politiche che hanno maggiore
visibilità. La partita spero che sia ancora aperta ad
un'effettiva discussione e possibili aggiustamenti».
Sei il visitatore n.
 |
|