Siracusa / E' finito in cella
insieme a un disoccupato e a due commercianti
Usura, nei guai ex assessore comunale di Priolo
Alessandro Ricupero
SIRACUSA – Con l'accusa
di usura, ma anche di estorsione e tentata estorsione,
gli uomini della squadra mobile hanno arrestato
Sebastiano Boscarino, 55 anni di Priolo,
commerciante, Emanuele Comito, 62 anni di
Priolo, ex assessore comunale a Priolo Gargallo,
Giuseppe Santaera, 39 anni di Rosolini, impiegato
di un'agenzia di trasporti e Gennaro Raimondo,
37 anni di Rosolini. L'indagine è partita grazie ad
una denuncia della vittima, che non è riuscita più a
fare fronti ai debiti con gli usurai. Era riuscita
infatti a contrarre debiti con due organizzazioni
diverse di usurai, una che operava a Rosolini, nella
zona nord della provincia siracusana, ed una a Priolo,
nella zona sud. Per pagare i rosolinesi, la vittima
aveva chiesto un prestito ai priolesi. Con interessi
del 10 per cento mensili. I prestiti erano iniziati
nel giugno del 1993: venti milioni, che avevano
accumulato 52 milioni di interessi. «E bisogna
considerare – ha sottolineato ieri mattina il
dirigente capo della squadra mobile dottor Corrado
Basile – ci sono stati diversi prestiti, per interessi
di centinaia di milioni». In particolare i prestiti
erano stati richiesti dal giugno del '93 al febbraio
del 2000. Le indagini hanno preso il via nel febbraio
del 2000, con la denuncia della vittima, all'epoca dei
fatti presidente di due società di cooperative di
servizi. «Ci siamo accaparrati la fiducia del soggetto
– ha continuato Basile – e con la nostra sezione reati
contro il patrimonio abbiamo cominciato un'attività
investigativa mirata, con riscontri obiettivi nel
tempo, con accertamenti patrimoniali e bancari, con
pedinamenti e appostamenti». Nel corso delle indagini
è stato accertato come i presunti usurai agissero
anche con minacce di morte e di gravi danni
all'incolumità dell'uomo e a quella dei suoi familiari
per ottenere il denaro degli interessi. Minacce
esternate ogni volta che si verificava una scadenza
nei pagamenti. Nell'indagine risultano coinvolti altri
quattro soggetti, tra cui una donna, figlia di uno
degli arrestati. «È bene sottolineare – ha affermato
la dottoressa Silvia Minerva, il sostituto procuratore
che ha coordinato le indagini – che la denuncia della
vittima è stata molto precisa e dettagliata. Un'ampia
collaborazione grazie alla quale siamo riusciti ad
arrestare i colpevoli».
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