Il vice presidente del Consiglio
provinciale Nino Maltese invita a una riflessione prima
del varo del consorzio
Università, rischio di gran confusione
Lino Di Tommaso
«Prima di andare alla definizione del consorzio
universitario fermiamoci a discutere altrimenti rischiamo, il
prossimo 30 giugno data fissata per la firma dell'atto, di
accrescere l'enorme confusione che già esiste». Lancia un grido
d'allarme il vicepresidente del consiglio provinciale Nino Maltese
che è anche un esponente di spicco del Cdu: «Enna è diventata la
quarta città siciliana sede universitaria mentre a Siracusa si
litigava su quali corsi di laurea dovevano morire e quali dovevano
continuare a vivere - continua Maltese -. Ad Enna hanno istituito
persino il corso di ingegneria ambientale che vista la nostra
problematica doveva trovare sede quì e non in una città dove non
ci sono industrie. A questo punto è necessario un vertice che veda
partecipare i rappresentanti degli enti locali, delle istituzioni
e le forze politiche per decidere cosa deve essere questo
consorzio. Sarebbe fondamentale, intanto, che vi partecipino l'assindustria,
le banche, i grandi gruppi privati altrimenti si rischia di creare
un carrozzone senza alcun legame con il mondo del lavoro. Inoltre
non si può prescindere dal fatto che sia fatto un pò di ordine
anche nelle diverse iniziative sia del pubblico che del privato.
C'è il rischio serio di una sovrapposizione, per non parlare della
babele che finirà col creare solo confusione. Se dovessero fallire
più corsi di laurea si distruggerebbe l'idea stessa di trasformare
la nostra provincia sede universitaria, a parte il fatto che le
risorse economiche da destinare a questo settore non sono
infinite». La Babele descritta dal vice presidente del consiglio
provinciale si fonda sul fatto che è persino difficile, oggi, fare
il punto sulle tante iniziative in essere o in itinere che hanno
come sede la provincia di Siracusa. I privati sono presenti sia a
nel capoluogo che a Noto con due piccoli consorzi, la provincia
regionale ed il comune di Siracusa sostengono assieme architettura
e beni culturali e scienze motorie, poi l'ente di via Malta ha a
suo carico un corso di laurea della facoltà di farmacia e uno di
con quella di chimica, poi ci sono i master con l'università del
Connecticut. Dovrebbero essere stati persi del tutto i corsi di
laurea brevi in ingegneria che si tenevano al Ciapi. «Un'altra
grande occasione perduta - commenta Nino Maltese - perchè erano
stati i primi ad essere istituiti, inoltre deve essere chiaro a
tutti che noi abbiamo potenzialmente un campus universitario super
attrezzato che è rappresentato dal Ciapi e dalla struttura ex
Enaoli. Aule in quantità, impianti sportivi, dormitori e la mensa
eppure si sta cercando di far cadere tutto a pezzi non capendo che
occorre decongestionare Ortigia, che non si può fare tutto nel
centro storico. L'assessore Granata ha annunciato che istituirà un
corso di laurea in ingegneria energetica, sono d'accordo nel farlo
ma mi chiedo se è questo tipo di specializzazione a richiederla è
la nostra zona industriale. Eppure se nel consorzio universitario
ci fosse presenti i rappresentanti delle industrie potremmo sapere
per tempo quali sono le loro esigenze. Ripeto non si tratta di
mortificare od esaltare le singole iniziative ma fare chiarezza
sulla situazione. Non dimentichiamo che queste attività incidono e
lo faranno sempre di più nelle casse della provincia e dei comuni
in un momento dove le risorse non sono poi tante».
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