Gli interventi del Pop '94/99 e di Agenda
2000 per destagionalizzare il flusso dei visitatori in Sicilia
Turismo? Non solo in estate
La Sicilia è un
riassunto. E non soltanto perché è da sempre un crogiuolo di razze
diverse. Non unicamente per Storia, dunque, ma anche per...
Geografia. Se il suo mare è noto dovunque e a chiunque, pochi
conoscono il suo entroterra, fatto di località più che degne di
essere visitate. Se la sua storia è, quindi, una antologia di
popoli, la sua orografia è un bignami di sorprese. Nel giro di pochi
chilometri, ti puoi imbattere nell'arido processo di
desertificazione e, subito dopo, in splendidi boschi o in specchi
d'acqua che sembrano scaturiti per chissà quale sortilegio; dalle
calde piane di Catania o di Bagheria con le sue ville da recuperare,
nella stessa giornata, puoi spostarti in breve fino alle cime
dell'Etna oppure a utilizzare le piste attrezzate degli impianti
madoniti per lo sci, alpino o di fondo, a Piano della Battaglia. La
Sicilia sembra fatta apposta per il Turismo. Sembra nata quasi
esclusivamente per questo. E i responsabili delle misure del Pop
'94/'99 dimostrano di averlo capito, intervenendo nei settori
indispensabili alla fruizione del visitatore italiano e straniero,
al miglioramento dei servizi e delle infrastrutture, alla
salvaguardia del bene naturale, culturale e artistico.
Diamo, dunque,
un'occhiata a quanto realizzato con il programma europeo,
relativamente ai settori di pertinenza dell'assessorato all'Ambiente
e Territorio, dell'assessorato al Turismo e di quello ai Beni
culturali e ambientali.
Cominciamo con il
Turismo.
Tre misure, le prime
tre, del sottoprogramma 2, sono dedicate, al turismo «canonico» e a
quello rurale, per un totale di 271 miliardi di lire di spesa
impiegata. In particolare, pregnanti gli interventi che riguardano
la realizzazione o il completamento di 20 nuovi impianti sportivi,
distribuiti sul territorio regionale e al di fuori da quanti furono
interessati alle Universiadi del 1997. Con i fondi dei Giochi
universitari, invece, vengono attuati interventi su 6 impianti a
Palermo, 5 a Catania, uno a Messina e uno a Santagata Li Battiati,
nella provincia etnea.
L'assessorato
ha, poi, finanziato con i fondi europei la realizzazione di
importanti strutture nel porto di Marina di Salina (nelle Eolie); 20
miliardi di lire per la darsena commerciale e 10 per quella
turistica. Ulteriori lavori vi saranno finanziati con Agenda 2000
(il Por 2000/2006). Stessa sorte (Por) per il porto turistico di
Balestrate, nel Palermitano. Ciascuna misura, secondo gli obiettivi
dell'Ue, tende a destagionalizzare l'afflusso turistico in Sicilia.
Come dire: non solo estate... Grande importanza rivestono, allora,
in tale ottica, gli interventi sul turismo rurale che si occupano,
principalmente, di rafforzamento della ricezione: vale a dire, in
larga parte opere di ristrutturazione degli edifici esistenti.
Tutti i progetti
finanziati dovrebbero essere completati e collaudati ancora prima
della scadenza ultima, fissata per il prossimo 31 dicembre. Oltre
cento, i finanziamenti europei nel settore dei Beni culturali; la
parte del leone la fanno i circuiti museali e archeologici e le
chiese monumentali. Accanto all'intervento a cantiere aperto, a
Marsala, di cui riferiamo a parte, ci piace ricordare quello sul
Convento Ritiri di Piana degli Albanesi (Pa), quello sul castello
Maniace di Siracusa, ancora un progetto Pop sulla madrice di Mazara
del Vallo (Tp) e uno sulla cattedrale di Caltanissetta, i lavori
nella Villa Patti di Caltagirone, le opere nella Valle di Agrigento
mirate al consolidamento di singoli templi. Interessantissimi, per
il turista ma anche per il visitatore locale e lo studioso, le opere
di consolidamento e restauro conservativo negli antichi agglomerati
di Eraclea Mìnoa, di Giardini Naxos e di quella che un tempo fu la
più grossa e importante città dell'Isola: Tindari, ora in provincia
di Messina. Gli interventi contro l'erosione delle coste e per il
risanamento delle acque sono, naturalmente, di titolarità
dell'assessorato al Territorio. Circa 150 i progetti finanziati per
la realizzazione o la riattazione di depuratori e simili,
nell'ambito del vasto programma di risanamento delle acque. Novità,
poi, nel campo della lotta all'erosione dell coste. Due progetti, da
considerare «pilota» per una spesa di poche centinaia di milioni,
hanno finalmente affrontato il problema a monte: nel vero senso
della parola. Sono stati rinaturalizzati i corsi di due fiumare,
Platanà e Carra, rimovendo sul loro cammino tutti quei manufatti
(leggi: cemento) che impedivano il trasporto solido a valle. In
poche parole: la sabbia che va, poi, a depositarsi e a formare le
spiagge, ha ora la strada libera. Ecco un metodo da seguire, per il
futuro. Del resto, i principi del Por 2000/2006 – che segue il Pop –
sono ben improntati e tengono in priorità uno gli interventi per
unità fisiografiche e non settoriali. Il Por, in particolare, si
occuperà ora della spiaggia di Brolo e del mantenimento di quella di
Capo d'Orlando, già oggetto di lavori di recupero nell'ambito del
Pop.
Ed eccoci alle aree
protette, riserve e parchi, che gli interventi europei intendono
fare veri e propri punti di forza del turismo in Sicilia.
All'insegna della massima fruibilità e della sicurezza per il
pubblico, i direttori di riserve hanno presentato 164 progetti. Al
Pop, ne sono stati ammessi 79 e, alla fine, ne sono stati finanziati
27 per un totale di pagamenti previsti a fine d'anno per sette
miliardi e spiccioli. Molti progetti si occupano di tabellazione e,
comunque, di quelle infrastrutture necessarie alla fruizione del
bene naturale. Alcuni, dell'acquisizione di nuove aree.
Tra le più
interessanti operazioni, il ripristino delle dune alla foce del
Belice, la realizzazione di una voliera a fini «ospedalieri» e di
studio e il consolidamento dell'ex albergo. La funtanazza nel Bosco
di Alcamo. E, ancora, le indagini sui molluschi di terra e di acqua
all'interno della riserva delle Saline di Trapani e Paceco; la
ristrutturazione di un casale da destinare a centro visite e museo
rurale nell'area protetta della Macchia Foresta Irminio (Ragusa).
Quest'ultimo verrà inaugurato tra dicembre e gennaio. La riserva di
Monte Pellegrino, praticamente dentro la città di Palermo, è
affidata ai volontari dei Rangers d'Italia. Questi hanno avuto
finanziato un progetto di estremo interesse e con una spesa
irrisoria di 40 milioni di lire, per una ricerca sulla zona umida.
Forti degli studi già resi noti dal naturalista Utchinson nel 1956
che, nel fiorire della biodiversità del Gorgo di santa Rosalia
(patrona di Palermo cui è dedicato il santuario del Monte
Pellegrino), ha trovato un piccolo crostaceo che normalmente, in
tutto il mondo, vive a latitudini decisamente più alte. Utchinson ci
ha scritto sopra e pubblicato Omage to santa Rosalia, i Rangers –
compreso nei 40 milioni – stanno realizzando un altro libro in
linguaggio divulgativo. Per i parchi naturali siciliani sono stati
presentati, a suo tempo, nove progetti. Uno (parco delle Madonie) è
già collaudato; i cinque i cui effetti ricadono nel parco dei
Nebrodi sono conclusi e attendono il collaudo; i tre che hanno a che
fare con il parco dell'Etna sono in stato di avanzata lavorazione.
Il quarto parco siciliano, quello dell'Alcantara, non rientra nei
piani del Pop perché è stato istituito dopo l'emissione dei bandi
del Programma. Per questo e per tutti quei progetti che valeva la
pena di portare a compimento ma che non è stato possibile
finanziare, l'appuntamento è con il Por, ormai ampiamente avviato.
Sei il visitatore n.
 |
|