Tre anni per Parretti
Richiesti dal pm sul «caso Cannon»
Lo smantellamento del gruppo «Cannon», che
operava in Italia nel settore cinematografico, la
consequenziale nascita di una serie di societą «fantasma»
per conseguire il solo scopo di portare all'estero i
trenta miliardi ricavati dalla vendita delle sale
cinematografiche e dei diritti acquisiti sui vari film, e
l'occultamento dei documenti contabili al fine di evitare
di pagare le imposte al fisco. Sono questi gli addebiti
che vengono mossi al finanziere umbro Giancarlo Parretti e
al suo omologo di nazionalitą svizzera Florio Fiorini,
nonchč a Salvatore Monaco e all'avvocato Antonino Rappazzo,
che si sarebbero prestati a fare il gioco dei due
diabolici personaggi, svolgendo il primo il ruolo di
amministratore di alcune societą fittizie, che avevano
sede legale a Noto, ed il secondo, dando domicilio presso
il suo studio legale della cittą del barocco a quelle
imprese che erano in realtą delle scatole vuote. La
rappresentazione dello smantellamento del gruppo «Cannon»
e di tutte le altre operazioni finanziarie che ne sono
conseguite č stata fatta, nel corso della requisitoria,
dal Pubblico Ministero Giorgio Orano, ieri mattina dinanzi
ai giudici del Tribunale (presidente, Vincenzo Panebianco;
a latere, Tiziana Carrubba e Michele Consiglio). Secondo
il rappresentante della pubblica accusa, a prescindere
dalle lacune dell'indagine, «dagli elementi acquisiti
grazie al certosino lavoro dei militari della Guardia di
Finanza č possibile pervenire ad un verdetto di
affermazione di penale responsabilitą nei confronti di
Giancarlo Parretti, di Florio Fiorini, di Salvatore Monaco
e dell'avvocato Rappazzo, per i reati di associazione per
delinquere e occultamento di documenti contabili per
frodare il fisco».
E, dopo aver ripercorso tutti i passaggi che portarono, a
partire dal gennaio 1988, alla morte del gruppo «Cannon»,
il piemme ha chiesto ai giudici di voler infliggere tre
anni e sei mesi di reclusione a Parretti, due anni e due
mesi a Monaco, due anni di reclusione a Fiorini e un anno
e due mesi di reclusione all'avvocato Rappazzo. Il piemme
ha chiesto invece l'assoluzione di Timoty Ord, Bruno
Gulino e Renato Pecoriello.
Le arringhe difensive inizieranno il prossimo 29 ottobre.
Pino Guastella
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