Rotondo: «Ci
diano fondi e progetti». Zappulla: «No allo smantellamento». Scatà:
«Incontrare Lunardi»
Siracusa senza ferrovia
Il presidente Marziano
invita parlamentari e sindacati alla Provincia
La questione ferroviaria trova un primo
riscontro istituzionale: domattina il presidente della
Provincia, Bruno Marziano, inviterà i parlamentari nazionali e
regionali e le organizzazioni sindacali a un incontro.
Obiettivo contribuire ad acquisire conoscenze dirette su
quanto sta accadendo (o potrà accadere da qui a breve tempo)
in danno dei collegamenti ferroviari di Siracusa e quindi in
danno dello sviluppo per il quale la infrastruttura
ferroviaria, come tutto il sistema trasporti, è presupposto
essenziale. L'incontro sarà fissato per venerdì prossimo.
«Ho seguito le notizie sulla vicenda dei mancati investimenti
delle Ferrovie dello Stato nel siracusano – chiarisce
Marziano.– Ho saputo delle iniziative del ministro Stefania
Prestigiacomo in materia. Spero quindi che il ministro voglia
accogliere l'invito e utilizzare la sede della Provincia per
informare parlamentari e rappresentanti sindacali ed
eventualmente concordare iniziative comuni.
«Da parte mia – sottolinea Marziano – non posso che definire
suicida, anche per la produttività aziendale, una scelta delle
Fs di tagliare fuori Siracusa dai nuovi investimenti. Negli
ultimi anni le Ferrovie dello Stato hanno speso centinaia di
miliardi a Siracusa per la costruzione della variante Targia e
del nuovo scalo merci di contrada Pantanelli nonchè per il
restyling della stazione. Fermarsi a questo punto
significherebbe gettare a mare i miliardi finora investiti. Mi
spiegherei semmai la scelta contraria: investire ulteriormente
per realizzare le ultime strutture indispensabili al rilancio
della tratta e al recupero del bacino di utenza perduto:
platea di lavaggio e fossa di manutenzione dei treni e
raddoppio della Targia-Bicocca».
Ai toni concilianti e di mediazione del presidente Marziano fa
«eco tuonante» il senatore Antonio Rotondo, il quale aveva
aperto la questione denunciando la mancanza di investimenti su
Siracusa nelle previsioni del Dpef (Documento di
programmazione economica e finanziaria) e nell'Addendum ad
esso collegato. «È inutile – afferma Rotondo – che il ministro
Prestigiacomo faccia sapere di essere pronta alla
collaborazione e di aver convocato un consigliere di
amministrazione delle Ferrovie dello Stato. Intanto perchè un
consigliere di amministrazione non può decidere alcunchè. E
poi perchè qui occorrono fondi, progetti e documenti di spesa.
Il ministro faccia correggere le previsioni di investimento
del governo del quale fa parte. E ci dia notizia di
stanziamenti per la ferrovia di Siracusa. Soltanto allora
potrà legittimamente parlare ai siracusani. Non prima. E non
diversamente».
Il segretario generale della Cgil, Pippo Zappulla, che aveva
criticato il mancato rispetto degli impegni assunti dal
ministro Lunardi e chiamato in causa la Prestigiacomo, «perchè
parte attiva della visita del collega Lunardi a Siracusa»,
accusato dal ministro Prestigiacomo di voler fare soltanto
polemica, afferma a sua volta: «Non sono animato da spirito
polemico ma dalla decisione ferrea di impedire lo
smantellamento del sistema ferroviario e dei trasporti della
provincia». E aggiunge: «La tratta ferroviaria Siracusa-Ragusa
è da tempo considerata ramo secco; la stazione di Siracusa
viene svuotata di valore e significato in quanto, con la
mancata realizzazione della platea di lavaggio e della fossa
di manutenzione, di fatto si legittima la formazione dei treni
a Catania; non vengono previste per i prossimi dieci anni
risorse per il raddoppio del binario Targia-Bicocca; nuovi
collegamenti con l'Europa sono già previsti soltanto su
Catania. Sono questi i tasselli del mosaico della chiusura
delle ferrovie a Siracusa. Se il ministro Prestigiacomo vuol
trovare la soluzione ce lo faccia sapere e ci dica come
possiamo impegnarci tutti, ciascuno per la sua parte. Non
riduca anche questa vicenda, come quella dell'Eni, a un
incontro interno al governo, con generiche e impalpabili
assicurazioni».
Infine il segretario generale della Cisl, Enzo Scatà, cerca la
via della mediazione. «Avevo suggerito la prefettura – afferma
– per un incontro nella sede istituzionale super partes. Mi
sta bene anche la Provincia. Ma purchè si trovi la capacità di
formare un tavolo operativo, di parlare un solo linguaggio, di
chiedere ed ottenere l'unico strumento possibile per
affrontare il problema ferroviario: un incontro collegiale con
il ministro Lunardi. Solo da questo incontro possono infatti
venire le garanzie per il recupero dei fondi necessari alla
platea di lavaggio, alla fossa di manutenzione, al raddoppio
della Targia-Bicocca. Mi sta pure bene che il ministro
Prestigiacomo incontri il consigliere di amministrazione delle
Fs Lo Bosco. Ma si chiuda col sentito dire in una vicenda così
delicata come quella ferroviaria. Si recuperi l'incontro
diretto con Lunardi. E si recuperino i fondi necessari».
Salvatore Maiorca
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