Serata ricca
di motivi e personaggi condotta da Aldo Formosa all'Anfiteatro Romano
Emozioni con C. A. Rossi
Il paroliere di Mina
«illumina» il premio Paladino
«Il merito appartiene all'uomo che veramente
si trova nell'arena, con la faccia coperta di polvere, di sudore
e di sangue». Questo appuntava Theodore Roosevelt e questo è il
senso della manifestazione ideata da Aldo Formosa, «Il Premio
Internazionale Sicilia - Il Paladino», giunto alla trentunesima
edizione, celebrato, venerdì scorso, all'Anfiteatro Romano.
«Sarà civetteria, - osserva il patron - ma mi pare lusinghiero
annotare alcune testimonianze. Pippo Baudo, ricevendo il
riconoscimento come direttore del Teatro Stabile di Catania,
ringraziando l'organizzazione volle dire pubblicamente: «questo
è un premio che porta fortuna. Io l'ho avuto venticinque anni
addietro, e da allora la mia carriera ha imboccato il percorso
ascensionale che tutti sapete». Leo Gullotta ripete spesso che,
dopo aver ricevuto il premio nei primi anni '80, la sua carriera
ha cominciato a conoscere un autentico boom di notorieà con il «Bagaglino»
e con il cinema, arrivando all'Oscar di «Nuovo Cinema Paradiso».
Teo Teocoli, Gianfranco D'Angelo, Antonio Albanese, sono
diventati comici di successo dopo aver ricevuto il Premio a
Siracusa, agli inizi della carriera. Gianna Nannini ha spiccato
il volo partendo dal palcoscenico siracusano del Teatro di
Sicilia. E tuttavia mi pare altrettanto doveroso evidenziare che
alla fortuna si accompagna sempre una basilare bravura artistica
senza la quale i premi da soli non bastano».
La conferma del teorema sono anche i protagonisti di questa
edizione, molti i nomi che hanno segnato la storia sociale,
artistica e sportiva non solo del capoluogo. Così le targhe sono
andate alla Eos Pallamano Femminile (vicecampione di talia under
16), all'Ortigia Pallamano Maschile (Campione di Italia under
16), e dunque a Pino Porzio. Ancora per lo sport il Premio
Paladino è stato consegnato all'arbitro Rosario Lo Bello. Un
riconoscimento anche a Carmelo Pappalardo, presidente
dell'associazione culturale «Fanusa», fondatore del Premio
«Peppino Pappalardo» nonché apprezzatissimo poeta, quindi a
Giuseppe Guarraci, una volta uomo di teatro oggi votato alla
scrittura.
Il Premio Paladino sceglie nell'editoria il giovane imprenditore
Emanuele Romeo e l'operato della sua casa editrice (molti
importanti traguardi raggiunti, la presenza al Lingotto di
Torino, i numerosi autori del ricco catalogo, non ultima
Alessandra Lavagnino, finalista al premio Strega e al Premio
Vittorini, con una traduzione di prossima pubblicazione). La
musica esordisce con l'indimenticabile sound del grande Carlo
Alberto Rossi, con buona ragione, da considerarsi il padre della
moderna musica leggera. La manifestazione comunque non ha
dimenticato celebrità di casa nostra, il pianista simbolo degli
anni di seta, Nino Lombardo, capace di dominare la scena come
pochi, dal carisma indiscutibile. Altri premi, durante la serata
co-condotta dalla verace Roberta Limoncelli, all'Istituto di
Storia dello Spettacolo Siciliano (molto attento guarda caso
alla figura di Turi Ferro, al quale l'edizione del Paladino di
quest'anno è stata dedicata), a Sarah Zappulla Muscarà, studiosa
e autrice di diverse pubblicazioni sui maggiori autori isolani.
In scena altresì Ida Carrara che, dopo la premiazione, ha voluto
ricordare il compagno di Vita, Turi Ferro, recitando un brano
tratto dal «Liolà» di Luigi Pirandello, testo molto amato
dall'attore catanese. Infine Liliane Dufour e la Corale Lirica
Sestrese. Non certo gli ultimi depositari del Premio, poiché,
con l'approvazione delirante delle tantissime fans, un tributo
ancora è stato dato al bellone del momento, Marco Basile,
protagonista della fiction «Cuori rubati». Basile sul palco ha
dimostrato di essere soprattutto un ragazzo semplice,
affezionato al suo paese natale, Noto, che non ha dimenticato di
salutare con enfasi. Una gradevolissima serata, in una cornice
impareggiabile, senz'altro la più adatta ad ospitare
l'appuntamento annuale, promosso, come sempre, dalla Provincia
Regionale di Siracusa e dall'associazione «Teatro di Sicilia».
Veronica Tomassini
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