Priolo / Confronto
con don Fortunato Di Noto Dalla parte dei
bambini
Salvo Maccarrone
PRIOLO – Si è svolto presso il secondo
istituto comprensivo della scuola media “Alessandro
Manzoni” il convegno sul tema: “I colori dell'infanzia”
organizzato dalla Cooperativa di solidarietà sociale
“Elpis”, èquipe socio-psico-pedagogica. Ospite illustre
è stato don Fortunato Di Noto, ideatore di “Telefono
Arcobaleno” e strenuo difensore dei diritti negati degli
adolescenti. L'educatore ha incontrato il preside
Randazzo, alcuni bambini, i loro genitori, un gruppo di
insegnanti e le istituzioni locali. Per
l'amministrazione comunale erano presenti l'assessore
alla pubblica istruzione, Rocco Toro, e il capogruppo
consiliare di maggioranza, Angelo Musumeci. La
cooperativa “Elpìs” era presente con il dottor
Massimiliano Salamone (psicologo), con la dottoressa
Sabrina Gallo (pedagogista) e con le tre assistenti
sociali Margherita Sudasassi, Rosa Selvaggio e Concetta
Caccamo. Si è parlato delle violenze giornaliere contro
i giovanissimi, di un mondo scolorito irto di violenze e
dell'allarmante fenomeno sociale della pedofilia. A
conclusione del dibattito il preside Randazzo ha
omaggiato il sacerdote di una targa ricordo
dell'iniziativca. Don Di Noto ha portato le sue
esperienze raccontando, su richiesta dei presenti,
episodi agghiaccianti al centro dei quali si muovono
personaggi insospettabili che polarizzano la loro
attenzione su soggetti giovanissimi, di entrambi i
sessi, facendone oggetto dei loro “desideri” sublimati o
aggressivi. Alla domanda di una insegnante circa i segni
particolari che dovrebbero mettere in allarme educatori
e genitori, don Di Noto ha spiegato che in genere i
ragazzi soggetti a violenze «si rosicchiamo le mani, le
dita, le matite, si nascondono sotto il banco, diventano
intrattabili. Però - ha precisato il sacerdote -non si
può dire con certezza che tutto ciò significhi che vi
sia in atto un abuso, ma sicuramente ci troviamo di
fronte a un disagio». Il preside Randazzo, ricordando le
recenti cronache che vedono coinvolti anche
insospettabili operatori scolastici, ha esternato tutta
la sua preoccupazione per questa nuova escalation di
violenza anche nelle scuole. «Le cronache indicano
persone insospettabili e non vorrei che tutto ciò - ha
detto preoccupato il docente - suscitasse nella pubblica
opinione una sorta di caccia al mostro anche dove il
mostro non c'è». Poi ha reso noto che per evitare ai
piccoli studenti, navigatori di internet, spiacevoli
visioni pornografiche, la sua scuola quanto prima si
doterà di appositi filtri.
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