Scippatore
nel ristorante

La sua è risultata una stupida audacia.
Tant'è che l'ha pagata a caro prezzo. Cioè, con l'arresto. Che
è arrivato a conclusione di uno spettacolare inseguimento
prima sulle strade della parte alta della città, poi sulle
rampe delle scale di un edificio condominiale.
L'artefice della movimentata serata di sabato scorso, si
chiama Sebastiano Montalto, ha venticinque anni, e risiede in
via Algeri.
Il giovane malvivente si era reso protagonista di uno scippo
all'interno del ristorante «Don Chisciotte», ubicato al viale
Teocrito e che alle ore 21 era zeppo zeppo di clienti.
Salvatore Montalto, data una sbirciata attraverso i vetri, ha
adocchiato su una sedia una bella borsa e, a quel punto, nella
sua criminale mente è balenata l'idea di impadronirsene.
Quatto quatto è entrato nella sala ma, anzichè passare
inosservato, ha attirato su di se gli occhi di tutti gli
avventori, perchè era a dorso nudo. Ma lui, incurante del
mormorio che come un coro si era levato dai tavoli del
ristorante, ha proseguito nella sua strada e, appena è
arrivato dinanzi alla sedia su cui era in bella mostra la
borsa, ha allungato la mano destra e ha afferrato l'oggetto
dei suoi desideri. Poi, con uno scatto repentino, ha fatto
dietrofront ed ha cercato di raggiungere indenne l'uscita del
ristorante. Ma, si è trovato dinanzi degli ostacoli da
superare. E sì, alcuni degli avventori hanno tentato di
bloccare il ladro che, però, andando a zig-zag, è riuscito ad
aggirarli come se fossero birilli. Lo scippatore è finalmente
riuscito a lasciarsi alle spalle il ristorante e, una volta
raggiunto il viale Teocrito, ha preso posto sul proprio
ciclomotore, dandosi quindi a tutta velocità alla fuga. Per
alcuni minuti s'era illuso di essere riuscito a farla franca.
Ma non era così. Alle sue spalle stava sopraggiungendo l'auto
guidata da un agente della Polizia di Stato che, presente nel
ristorante assieme ai familiari, aveva prima avvertito la
centrale operativa per segnalare le fattezze fisiche dello
scippatore, e subito dopo si lanciava al suo inseguimento.
La caccia al centauro-scippatore diventava elettrizzante e
emozionante. Montalto, sebbene oramai tallonato e dalla
vettura del poliziotto in borghese e dalle volanti del 113,
non accennava a volere fermare la sua forsennata corsa.
Manovrando pericolosamente, infatti, sfruttava tutti i
corridoi e le fila di autovetture che potevano ritardare gli
inseguitori. Poi, arrivato in via Algeri, abbandonava il
ciclomotore e a piedi faceva irruzione in un palazzo
condominiale, cercando di trovare ospitalità in una casa. Ma
le sue gambe l'hanno abbandonato nel momento cruciale. Salendo
a tutta velocità le rampe delle scale, lo scippatore è
schiantato per la fatica ed è stato immediatamente catturato
dai poliziotti che si erano messi sulle sue calcagne.
Adesso è in carcere, con l'accusa di scippo aggravato.
P. G.
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