06 luglio 2002

Guerra di cifre sulla partecipazione agli scioperi per l'articolo 18
La Cgil: adesione massiccia Ma la Cisl la giudica un flop

PALERMO – «E' stato un successo, con una media di adesione dell' 80%». «Un vero e proprio flop: non sono riusciti a superare il 10%». È «guerra» di cifre in Sicilia tra Cgil e Cisl sull' adesione dei lavoratori alla protesta contro la modifica dell' articolo 18. Secondo la Cgil l' adesione all' iniziativa è stata «massiccia» soprattutto a Catania dove «si è registrata una media dell' 80% di adesioni, ed in alcune aziende del 100%, con partecipazione di iscritti ad altri sindacati». Replica la Cisl: «quelle cifre sono un' esercizio di fantasia di chi ha il problema di far passare una falsa verita». Secondo Franco Cantafia, segretario della Camera del Lavoro di Palermo, «lo sciopero nel settore privato è andato molto bene, con punte molto alte tra i metalmeccanici e nell' industria alimentare». Ammette però che ci sono «dati al di sotto delle nostre aspettative nel pubblico impiego dove – precisa – la nostra presenza non è elevata». «Molti lavoratori della Cisl e della Uil – sottolinea Cantafia – hanno però aderito nel settore industriale». Le cifre diffuse dalla Cgil siciliana non sono condivise dalla Cisl che vuole, dice, «rendere omaggio alla alla realtà dei fatti». «Perchè il dato vero – rileva Paolo Mezzio, leader regionale Cisl – è che dello sciopero Cgil oggi non se ne è accorto nessuno». Così a Palermo, dove, secondo la Cisl, sono stati appena in 300 a partecipare al comizio. E sempre a Palermo, sostiene il segretario provinciale Cisl, Giuseppe Lupo, hanno scioperato in 12 lavoratori su 250 alla Prefettura; in 54 su 800 all' Amap; in 80 su 340 all'Amg; in 6 complessivamente, sui 500 dipendenti degli Ospedali Cervello e Ingrassia. «E la lista – sottolinea – potrebbe continuare. Ad esempio coi dati della Fiat di Termini, dove si sono dichiarati in sciopero appena 104 lavoratori su 1.450 (il 4,2%)». A Messina, fa sapere il numero uno della Cisl peloritana, Maurizio Bernava, si sarebbe toccata la media provinciale complessivamente più bassa in Sicilia: il 2% di adesioni. Mentre a Siracusa, per la Cisl, la soglia toccata è del 5%. Contrasti su adesione e cifre anche a Catania. Ma nel capuologo etneo la diversità sulle cifre vede contrapposti anche la Cgil e la Digos: per il sindacato al corteo di protesta in via Etnea avrebbero partecipato almeno 4 mila persone, contro una stima di circa duemila che arriva dalla Questura. Questi i dati dell' adesione allo sciopero nelle aziende catanesi secondo la Cgil a Catania, il più importante polo industriale e commerciale della Sicilia. Settore metalmeccanico: media di partecipazione allo sciopero 80%, con partecipazione totale alle “Acciaeria Sicilia” (compresi lavoratori Cisl e Uil). Settore commercio: media del 60%, con partecipazione totale alla “Maya” (società di mezzi movimento terra). Settore edile: media dell' 80% con punte più alte (circa 90%) alla “Cmc”, alla “Ferreri” ed alla “Ital Slipes”. Settore alimentare: media del 70% con punte del 100% (Coca Cola e Latte Sole). Settore pubblico impiego: media del 40%. Settore agricolo: media 60%. Secondo il segretario provinciale della Cgil, Franco Garufi, «lo sciopero di quattro ore a Catania è riuscito e sono stati centinaia i lavoratori tesserati con Cisl e Uil che, nonostante la posizione dei loro segretari nazionali, hanno abbracciato la nostra battaglia». I dati forniti dalla Cgil di Catania sono contestati dalla Cisl che valuta l' iniziativa come «un vero e proprio flop». «Al corteo e al comizio – ha osservato il segretario provinciale Salvatore Leotta – la massa imponente delle forze di polizia faceva sbiadire la partecipazione di pochissime centinaia di lavoratori, rimarcando in modo inequivoco che anche gli stessi iscritti alla Cgil si sono astenuti dall' astenersi». Secondo la Cisl, inoltre, «i numeri della quasi totalità delle aziende parlano di un' adesione allo sciopero che quasi mai supera il 10 %». Leotta ha definito «scadente il risultato della mobilitazione della Cgil» ed ha espresso «amarezza per l' inaccettabile posizione tutta “politica” assunta da Cofferati».

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Politica

Articolo tratto da: www.maccarrone.da.ru

 
 
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