Siracusa / Vertice a Roma per
sbloccare progetti di cui si aspetta l'attuazione dal '97
Riparte il risanamento ambientale
SIRACUSA – Sebbene nel '97 lo Stato abbia messo a
disposizione della Regione 140 miliardi per finanziare i
progetti del cosiddetto piano di risanamento ambientale,
in favore delle aree industrializzate della Sicilia, di
quella ingente somma non è stata ancora spesa una lira.
L'amara constatazione è stata fatta mercoledì a Roma, dove
si è discusso su come sbloccare la situazione. Sarà la
volta buona? All'incontro ha partecipato il prefetto
Francesco Alecci. C'erano il ministero per l'ambiente
Altero Mattioli, funzionari del ministero e il ministro
Stefania Prestigiacomo. Era presente anche il prefetto di
Caltanissetta, provincia che come quella siracusana è ad
alto rischio di inquinamento industriale per la presenza,
anche in quel territorio, di un grande polo petrolchimico.
Si è preso atto del fatto che dopo tanto tempo, molto
probabilmente non tutti i progetti, in parte preparati da
enti pubblici, in parte da privati, sono ancora utili e
realizzabili. Per questa ragione il ministero
dell'ambiente ha incaricato i propri funzionari di
verificarli entro i prossimi trenta giorni. Nello stesso
tempo sarà fatta una verifica dei finanziamenti rimasti
disponibili per integrarli, nel caso in cui si rendesse
necessario, con nuovi stanziamenti da prevedere nel
documento di programmazione economica del 2003. Il
ministro Stefania Prestigiacomo al termine dell'incontro
si è mostrata ottimista: «Sono certa – ha dichiarato – che
è stato fatto un passo decisivo per porre fine a una
inerzia che è durata otto anni e che appare intollerabile
alla luce delle condizioni ambientali dei comprensori
industriali di Siracusa e di Gela». Ha aggiunto il
ministro: «Sono convinta che con la incisiva azione di
stimolo e coordinamento dei prefetti commissari Alecci e
Lalli e con l'essenziale supporto tecnico e giuridico del
ministero dell'ambiente si potrà finalmente dare
attuazione a un piano che nel '94 fu voluto proprio dal
primi governo Berlusconi e dall'allora, come oggi,
ministero dell'ambiente Mattioli».
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