SIRACUSA – «Presidente Berlusconi, venga a
Siracusa al Teatro Greco per assistere agli spettacoli classici».
L'invito – giunto all'indomani della rovente polemica sui pannelli
satirici inventati da Luca Ronconi per le “Rane” di Aristofane – è
stato formulato dal presidente dell'Azienda autonoma provinciale
di incremento turistico di Siracusa, il professore Paolo
Giansiracusa. «Il suo acume politico ed il suo spirito di adesione
ai messaggi altamente culturali – ha scritto ancora Giansiracusa
al premier – non mancheranno di cogliere la dimensione artistica
dell'evento ed il messaggio sempre attuale che promana dagli
antichi testi. L'occasione sarà anche utile – ha proseguito il
presidente dell'Aaapit di Siracusa – per conoscere il volto
storico-artistico della nostra città ed altresì togliere ogni
ombra determinata dal fastidioso equivoco». Il professore
Giansiracusa si è infine detto certo che la presenza del
presidente del Consiglio dei ministri nella monumentale e
millenaria cavea siracusana potrebbe indurre Ronconi «a restituire
alla composizione scenografica quel disegno originale che lei ha
saputo accogliere con civiltà ed ironia». Tagliente e sferzante,
invece, il giudizio sulla vicenda del sindaco di Floridia Egidio
Ortisi, esperto grecista e latinista, che cita Platone per mettere
in guardia «dall'ignoranza che si associa sempre la presunzione e
l' arroganza». E sulla vicenda ieri è tornato anche il
sottosegretario Bonaiuti che, parlando a “Uno Mattina”, ha
rigettato ogni ipotesi di censura avanzata dal centrosinistra.
«Questa idea - ha detto Bonaiuti – è semplicemente ridicola,
questo è l'esecutivo della Casa delle Libertà...» mentre lo stesso
Berlusconi, a margine della cerimonia di commemorazione di
Giovanni Falcone, ha voluto puntualizzare l'assoluta tempestività
del suo intervento. «Ho aperto i giornali – ha detto, ho preso
atto di questa cosa. Ho preso la penna. Ho scritto una nota, ho
chiamato Bonaiuti e gliela ho dettata immediatamente». E mentre
Gianfranco Funari ha scritto a Luca Ronconi dicendosi disponibile
ad ospitare nella sua trasmissione televisiva negli studi di Odeon
i pannelli della scenografia “contestata”, la querelle è finita
ben oltre confine. In Grecia, patria di Aristofane, alla vicenda è
stata dedicata un'intera pagina da “Ta Nea”, il più diffuso
quotidiano ellenico, che ha addirittura titolato «Berlusconi
contro Aristofane!», mentre “Ethnos”, commentando i fatti, afferm
che: “Nella sua tomba, Aristofane fa festa. Mai avrebbe immaginato
che la sua satira, scritta 2.500 anni fa, avrebbe avuto tanto
successo oggi”. Infine la posizione di Rifondazione. Giusto
Catania, segretario siciliano, ha commentato come «la vicenda
della censura a Siracusa mostra il vero volto di questa destra
pronta a mettere il bavaglio alle voci dissonanti». Dal canto suo
il leader nazionale Fausto Bertinotti parla di «una manifestazione
d'intolleranza che ha dimostrato come, per certa classe dirigente,
l'arte debba essere asservita. Sembra che persino il presidente
del consiglio se ne sia accorto...».