AUGUSTA – Ultimata la costruzione della nuova
discarica provvisoria dei rifiuti solidi urbani di contrada
Ogliastro di Sopra. Prima di poter operare si dovrà attendere però
la prossima settimana quando gli esperti del gruppo di valutazione
della Prefettura di Siracusa effettueranno un sopralluogo
propedeutico alla concessione del nulla osta. Il progetto tecnico
era già stato preventivamente concordato, si tratta quindi di una
semplice formalità burocratica che va comunque espletata.
Soddisfazione è stata espressa dall'assessore ai Lavori Pubblici,
Nino Cipriano e dal collega all'Ecologia Francesco Ippedico. "Si
tratta - hanno detto gli amministratori - di un'opera importante
che è costata circa 500 milioni di lire ma che permetterà ora di
operare un risparmio notevole alle casse comunali che dal dicembre
del 2000 per far fronte all'emergenza determinata dalla chiusura
disposta dalla Prefettura di Siracusa della vecchia struttura,
hanno dovuto sborsare circa 6 milioni delle vecchie lire al giorno
per conferire i rifiuti del territorio nelle discariche
autorizzate. Il gruppo di valutazione della Prefettura di Siracusa
aveva già esaminato il progetto redatto dal gruppo di esperti a
cui l'amministrazione comunale megarese si era rivolta, ed aveva
espresso parere favorevole. Si tratta di un'area di stoccaggio
provvisorio che sarà autorizzata per 12 mesi, secondo quanto
previsto dall'ex articolo 13 della vigente normativa. Attualmente
i rifiuti urbani del territorio augustano vengono convogliati in
misura del 50 per cento nella discarica di Siracusa mentre l'altra
metà viene smaltita a Lentini, nell'impianto di contrada Armicci.
Il mancato utilizzo di una propria struttura ha creato notevoli
problemi di natura organizzativa oltre che finanziaria all'ente. A
risentirne oltre che le casse comunali (per tasse di utilizzo di 2
impianti e maggiore percorrenza per i mezzi della società che ha
in appalto il servizio di raccolta e smaltimento) anche l'igiene
pubblica, non sempre infatti i netturbini fanno in tempo a
raccogliere la spazzatura in orari utili per il loro trasporto
nelle strutture autorizzate. Il gruppo di valutazione della
prefettura aretusea nel corso del sopralluogo che portò alla
chusura definitiva del vecchio sito utilizzato, all'epoca ravvisò
gli estremi per negare l'autorizzazione all'uso, ordinandone la
chiusura poiché forti erano le possibilità di inquinamento della
falda acquifera. Inutili ed improduttivi furono gli studi e le
controdeduzioni prodotte dagli esperti del comune. Ora dopo la
costruzione del nuovo impianto, sarà avviata anche l'operazione di
bonifica dei siti in precedenza utilizzati. Il progetto di
recupero dell'area è interamente finanziato con fondi regionali.