Ingiunzione sospesa
(ada) E' stato ritenuto un
atto "che appare seriamente suscettibile di revoca", da
parte del giudice del Tribunale di Parma che ha firmato
l'ordinanza di sospensiva del decreto ingiuntivo emesso
nei confronti del comune di Avola per una somma di un
miliardo 200 milioni di lire. Il provvedimento, contestato
dall'avvocatura comunale, era stato presentato nello
stesso tribunale dalla Società Pro.Fim di Roma, che da
tempo tenta la rivalsa sulle somme del finanziamento del
progetto per recuperare presunti crediti vantati da una
delle imprese appaltanti dei lavori del Centro agro
alimentare di contrada Risicone. Una controversia
giudiziaria, quella intentata dalla Pro-Fim, finita al
Tribunale di Parma dopo che alla stessa società romana è
stato accolto il provvedimento esecutivo del decreto
ingiuntivo già rigettato nel dicembre scorso dal Tribunale
di Avola. A seguito del ricorso presentato dal Comune
tramite l'avvocato Paolo Blanco, il 6 maggio scorso si è
pronunciato il giudice civile dello stesso Tribunale di
Parma che ha emesso ordinanza di sospensione del decreto.
Nella motivazione dell'ordinanza del giudice Maria Grazia
Mammone, pervenuta martedì scorso al Comune, risultano
chiaramente accolte tutte le eccezioni presentate
dall'avvocatura comunale, in particolare l'incompetenza
territoriale e la mancanza di titolarità del credito
vantato dalla Profim, il cui amministratore unico figurava
prima con lo stesso incarico nella società creditrice.
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