La Questura ha messo a punto un progetto
di telesorveglianza a distanza degli esercizi commerciali
Un “Grande fratello” contro il crimine
Allo studio un protocollo d'intesa con le associazioni
di categoria
Aldo Mantineo
Dalla letteratura al piccolo schermo ed ora anche
alla realtà. Il “Grande fratello” - nel senso di un sistema di
controllo con telecamere a distanza – potrebbe diventare l'arma in
più nelle mani delle forze dell'ordine per mettere spalle a muro
la criminalità. La Questura, d' intesa con la Prefettura, ha
infatti varato un progetto per l' attivazione di un sistema di
videosorveglianza degli esercizi commerciali del capoluogo. Il
progetto in questione prevede la trasmissione immediata nella sala
operativa della Questura di immagini riprese con telecamere
installate negli esercizi commerciali, attivabili in caso di
reati. Il sistema – è stato spiegato – consentirà un miglioramento
del servizio di controllo del territorio effettuato dalle
pattuglie della Polizia di Stato. Per rendere possibile
l'operatività di questo programma la Questura sottoscriverà un
accordo con le principali associazioni provinciali di categoria
dei commercianti, vale a dire la Confcommercio e la Confesercenti.
Con questo nuovo progetto di telesorveglianza si punta a
raggiungere l' obiettivo di un miglioramento del controllo del
territorio utilizzando quello che la tecnologia moderna pone a
disposizione con la collaborazione del mondo commerciale ed
imprenditoriale e della Polizia di Stato. «In questa ottica - si
legge in una nota - il Dipartimento della Pubblica Sicurezza sta
valutando la possibilità di utilizzare i fondi comunitari
stanziati per le iniziative tecnologiche previste per il
Mezzogiorno d' Italia dal progetto “Sicurezza Sviluppo Sud”, per
finanziare i lavori per la realizzazione di tale progettualità di
videosorveglianza». Il protocollo d'intesa che vedrà la luce ha
come presupposto che «la sicurezza è un bisogno primario che deve
essere assicurato, nel suo complesso, ad un livello quanto piu
elevato possibile per garantire ai cittadini una qualità della
vita migliore e per favorire uno sviluppo economico piu armonico –
si legge ancora in una nota della Questura –; dare risposta non
solo alle questioni emergenti, ma rafforzare i diritti e gli
interessi della collettivita, e con un'azione coordinata di
soggetti pubblici e privati; la richiesta di maggiore sicurezza
delle categorie economiche devono trovare risposte che non possono
provenire esclusivamente da parte delle forze di polizia, ma che
presuppongono l'impegno ed il coinvolgimento anche di altri
soggetti istituzionali e non, tra cui le associazioni di
categoria; per realizzare livelli di sicurezza piu adeguati e
necessario avvalersi anche di supporti tecnologici adeguati che
agevolano l'attività delle forze di polizia; I gestori di esercizi
commerciali, oltre a registrare le immagini con delle telecamere
installate nei loro locali, saranno in grado di collegarsi con la
centrale operativa della Questura stessa per trasmettere, in caso
di rapina, furto o altri reati, le immagini in tempo reale,
attivando la trasmissione anche con una semplice pressione sul
pulsante di comando, ovvero con sensori antintrusione». Questo
tipo di progetto, inoltre, si pone su un piano di assoluta
continuità con la richiesta che da tempo proviene anche dalle
associazioni antiracket ed antiusura. Già nel 1991, quando i
commercianti di Palazzolo Acreide decisero di scendere in campo in
prima persona al fianco delle forze del'ordine organizzando le
ormai famose “ronde”, si pensava di realizzare un sistema di
controllo tv a circuito chiuso. Dieci anni dopo quella che allora
era solamente un'intuizione adesso si avvia a diventare, grazie
anche a quel che la nuova e più moderna tecnologia mette a
disposizione, una realtà.
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