Il danno ecologico era vecchio di due anni
Falso allarme
per il catrameE'
stato un falso allarme il ritrovamento di due sacche di
terreno intrise di catrame ad opera di cacciatori. Nei
giorni scorsi alcune guardie venatorie in perlustrazione
nel territorio del triangolo Melilli-Priolo- Augusta
rilevarono la presenza in un appezzamento di circa 2000
mq. sacche contenenti residui della lavorazione del
greggio e si affrettarono ad informare il comune di Priolo
creduto titolare del territorio imbrattato. Questo avvisò
Augusta perchè da una sommaria indagine la zona intrisa di
prodotto bituminoso,contiguo all'Enichem, ricadeva nei
confini del comune megarese. Quindi le perlustrazioni dei
vigili urbani per la esatta individuazione del terreno
sporcato, gli avvisi all'Asl e all'Arpa per gli interventi
di competenza. Dopo la messa in moto della macchina
burocratica e l'allertamento dell'opificio presunto
responsabile del danno ecologico, si è scoperto che
trattavasi di terreno rilevato già paio d'anni orsono,
sotto sequestro dalla magistratura che ha aperto un
fascicolo sul caso.
Terreno che il comune di Augusta ha inserito,insieme ad un
fondo a Punta Cugno in zona militare (che nei dopoguerra
era stato dato in affitto ad agricoltori locali) dove
erano state evidenziare tracce di arsenico, nell'elenco
dei siti da bonificare insieme a diverse cave di contrada
Ogliastro utilizzate dall'amministrazione come stoccaggio
dei propri reflui solidi urbani. L'assessore all'ecologia
Ippedico ha preparato una mappatura dei terreni da
sottoporre a radicale bonifica e riutilizare ed ha chiesto
i relativi stanziamenti per procedere agli appalti.
E. B.
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