Il gip
Vincenzo Didomenico ha disposto l'interdizione per due
mesi dagli uffici direttivi per sei persone
Fallimento Sarplast, sospeso l'ex Cda
Tra i destinatari del provvedimento il padre del
ministro Prestigiacomo Aldo Mantineo
Bancarotta fraudolenta, patrimoniale,
documentale e preferenziale. Sono queste le accuse per le
quali il giudice delle indagini preliminari del Tribunale
Vincenzo Didomenico ha disposto nei giorni scorsi – ma la
notizia è trapelata trovando conferma solamente ieri – la
sospensione per due mesi dall'esercizio di uffici
direttivi in imprese o persone giuridiche dei sei ex
componenti del consiglio di amministrazione del Gruppo
Sarplast, una società per azioni dichiarata fallita nel
marzo del 1997. Tra gli ex amministratori raggiunti dalla
misura interdittiva emessa dal gip sulla scorta delle
conclusioni alle quali è giunta l'inchiesta avviata dalla
procura della Repubblica figura anche l'imprenditore
Giuseppe Prestigiacomo, padre dell'attuale ministro per le
pari opportunità Stefania. Per effetto di questo
provvedimento interdittivo Giuseppe Prestigiacomo è stato
conseguentemente ed automaticamente sospeso anche dalla
carica, attualmente rivestita, di amministratore della Ved,
un'altra azienda - assolutamente estranea comunque alla
vicenda processuale in questione - che opera nella zona
industriale per la quale il gip ha nominato tre legali,
gli avvocati Antonino Spadaro, Vincenzo Tuccitto e Carmelo
Zappulla, quali custodi. La loro nomina, come ha spiegato
in una nota il procuratore della Repubblica del Tribunale
Roberto Campisi, “consentirà nel corso del processo di
garantire la continuità dell'attività produttiva dello
stabilimento e l'integrale mantenimento dei livelli
occupazionali”. Gli altri cinque componenti del consiglio
di amministrazione del Gruppo Sarplast destinatari della
misura interdittiva sono Filippo, Francesco, Angelo e
Giuseppe Gotti, e Roberto Ciapini. L'avvocato Ettore
Randazzo, che assiste Giuseppe Prestigiacomo, ha auspicato
che “rispetto ai cinque anni occorsi alla Procura per
formulare l'ipotesi accusatoria, ne servano molti di meno
per ottenere un giudizio che in maniera piena e completa
accerti l'assoluta estraneità del mio assistito ad ogni
addebito”. Sullo sfondo rimangono le apprensioni, già da
qualche parte manifestate – e proprio per “neutralizzare”
in partenza qualsiasi pericolo connesso ad una
informazione non corretta legata alla vicenda giudiziaria
la Procura ieri ha diffuso la propria nota – per lo stesso
futuro della Ved, che pur essendo estranea all'inchiesta a
questo punto ha tre legali quali custodi che ne assicurano
la gestione in attesa che trovi soluzione la questione
della “guida” societaria, futuro al quale appare legato
quello stesso dei circa 250 dipendenti e delle loro
famiglie.
VEDI ANCHE:
Gazzetta
del Sud, 19 aprile 2002. Fallimento Gruppo Sarplast
Prestigiacomo dal gip preferisce non rispondere
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