INCONTRO ALL'ASSESSORATO REGIONALE
BENI CULTURALI
Editoria, sollecitata una nuova legge quadro
PALERMO – Una delegazione dell'Associazione siciliana
editori, aderente a Confindustria Sicilia, composta dal
presidente Ugo Magno, dal vicepresidente Arnaldo Lombardi,
da Giuseppe Maimone e Giorgio Filippone, ha incontrato
l'assessore regionale ai Beni culturali Fabio Granata per
delineare le guide di una nuova legge quadro
sull'editoria. Si è stabilito, preliminarmente, di mettere
insieme le nuove norme sull'editoria con la legge di
riordino del sistema bibliotecario che le biblioteche
siciliane attendono ormai da più di vent'anni. La parte
riservata all'editoria punta, principalmente, a definire
il ruolo dell'impresa editoriale come titolare della
produzione di libri e a stabilire norme per i rapporti di
edizione con la pubblica amministrazione e con gli enti e
istituti di cultura. È prevista, anche, la possibilità di
finanziamento di progetti editoriali con l'esclusione dei
costi industriali e con criteri esclusivamente
qualitativi. È importante precisare che la nuova normativa
esclude qualsiasi forma di finanziamento mediante
l'acquisto di copie. La parte qualificante della legge,
però, consiste in una campagna almeno quinquennale di
educazione alla lettura. Questa iniziativa, che godrà del
supporto di una forte campagna di comunicazione
istituzionale, tenderà a finanziare centinaia di piccoli
progetti sullo stile dei «presidi del libro». Dovrà
mettere in movimento, quindi, soggetti pubblici e privati,
biblioteche e associazioni, librerie e scuole, editori e
operatori della comunicazione in una capillare campagna di
promozione del libro e della lettura. Gli editori
siciliani, infatti, sono convinti che, al di là
dell'evidente significato sociale e culturale di queste
iniziative, il miglior incentivo per l'editoria è quello
diretto ad aumentare la base di clienti-lettori. La
Sicilia, infatti, ha il 10% della popolazione nazionale ma
rappresenta poco più del 2% del mercato librario:
riportarci in media nazionale significherebbe, quindi,
quintuplicare l'attuale fatturato. L'assessore Granata si
è subito mostrato d'accordo con l'impostazione generale da
dare alla nuova legge e il capo di gabinetto, Marco
Salerno, si è volentieri assunto il compito di stilare una
bozza di articolato da discutere in una commissione mista
Assessorato-Associazione siciliana editori. Gli editori
siciliani sono fiduciosi che, con questa iniziativa, si
sia definitivamente lasciato alle spalle «il tempo delle
questue» che, nel recente passato, ha dato tanto da
scrivere agli organi di informazione e ha avuto come
risultato l'azzeramento di ogni incentivo all'editoria
siciliana.
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