Una domenica di angoscia nel racconto di genitori e
docenti
Salvo Maccarrone
PRIOLO – Ieri mattina nell'ufficio del dirigente scolastico
del secondo istituto comprensivo “Alessandro Manzoni” è stato un via vai
continuo di genitori e parenti venuti a ritirare gli oggetti personali
degli alunni “miracolati”, raccolti nella scarpata della Salerno- Reggio
Calabria dopo l'incidente di domenica mattina. I volti sono apparsi più
sereni rispetto a quelli visti nella giornata di domenica quando l'intero
plesso scolastico si era trasformato in una unità di crisi e centro di
informazioni alle famiglie, grazie all'assistenza data anche dai genitori
degli scolari e con la fattiva collaborazione della signora Rametta. Ad
accogliere i genitori nel plesso vuoto, per una disinfestazione dei locali
che comunque era stata programmata da tempo, c'erano il dirigente
scolastico del Secondo istituto comprensivo, il professor Alfonso
Randazzo, la vicaria, la professoressa Pierina Fallico, ed il capogruppo
della gita di istruzione delle terze classi nonché docente della “Manzoni”
e della “Danilo Dolci”, il professor Francesco Blanca. Unanime il
ringraziamento a dirigenti e docenti «per l'encomiabile lavoro svolto
nella giornata di domenica». Sul volto del dirigente scolastico si notano
i segni di una domenica vissuta intensamente all'insegna dell'angosciosa e
di una notte passata verosimilmente in bianco.«Quando accade
l'irreparabile - commenta Randazzo - ognuno di noi si mette in
discussione» e subito gli fa eco con tono rassicurante il professore
Blanca: «Non ci sono responsabilità - ha detto –. Tutti siamo soggetti a
incidenti e devo dire che la cooperativa di trasporto “Santa Lucia”, con i
suoi titolari, è stata presente in tutti i momenti. In quei frangenti
abbiamo poi avuto assistenza dei sanitari dell'ospedale di Castrovillari,
e la totale disponibilità della polizia stradale di Frascineto e dei
vigili del fuoco». «La giornata di domenica - aggiunge la vicaria -
abbiamo vissuto momenti di autentico terrore, di ansia. Preoccupazioni e
poi lo stess delle tantissime telefonate dei genitori degli alunni che
volevano sapere quanti morti c'erano. Quando rispondevo che c'erano solo
feriti lievi stentavano a crederci al punto che diversi genitori hanno
avvertito la necessità di partire per la Calabria e verificare di
persona». Uno di questi è Salvo Pulvirenti, vicecomandante dei vigili
urbani di Priolo, il quale in gita aveva suo figlio e una nipotina. «Siamo
partiti in quattro - racconta Pulvirenti- perché eravamo in uno stato di
apprensione per le notizie frammentarie che pervenivano da Frascineto e
Castrovillari. Quando poi abbiamo appreso che a qualche studente erano
stati dati otto punti di sutura in testa ci siamo allarmati
particolarmente». «Questi incidenti succedono sempre - è il commento di
Giancarlo Messina, venuto a ritirare gli oggetti personali di una sua
nipote - e quando accadono agli altri ci sembrano cose astratte. Quando
invece ci coinvolgono personalmente ci rendiamo conto di quanto importante
sia la vita, i suoi contenuti e ci fanno capire che non dobbiamo
attaccarci alle cose futili. Dopo aver appreso dell'incidente abbiamo
affidato le nostre preoccupazioni e le nostre ansie a Dio pregandolo di
non far succedere nulla di grave. Temevamo l'irreparabile e ci siamo
tranquillizzati quando abbiamo potuto riabbracciare la ragazzina». Il papà
di Federica Motta ha raccontato che «mia figlia ha riportato piccoli
dolori al petto, un po' alla nuca e al mento a causa dello scuotimento
dentro il pullman. Eravamo preoccupatissimi dalle notizie che rimbalzavano
a Priolo - ha proseguito Motta- però quando al telefono ho sentito la sua
voce mi sono tranquillizzato. Federica ha pianto per tutto il viaggio di
ritorno ma tutto questo è comprensibile data la forte emozione provata».
Motta ha spiegato poi che Federica è stata la prima ad uscire dal pullman
«attraverso il parabrezza mentre tutti gli altri, incastrati tra sedili,
invitavano gli altri compagni a non fare bruschi movimenti poiché temevano
che il torpedone potesse cadere nel vuoto o, peggio, potesse esplodere».
Intanto nella tarda mattinata di ieri il dirigente scolastico del Secondo
comprensivo ha inviato, via fax, al dirigente del Primo istituto
comprensivo, professor Bruno Ficili, e all'agenzia incaricata dei
trasporti, una nota in cui lo si invita a sospendere la prossima gita
d'istruzione per le seconde classi, prevista per i giorni giovedì e sabato
prossimi. Randazzo, sentito il parere del presidente del consiglio
d'istituto, «ritiene necessario sospendere, per prudenza si legge nella
nota –in considerazione dell'incidente occorso durante il viaggio di
ritorno dalla gita di istruzione delle terze classi, la gita prevista per
le seconde classi a Palermo, Erice, Segesta, Selinunte e Campobello di
Licata».
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