PALERMO – Il ministro dell'Interno Claudio
Scajola ha firmato l'ordinanza per la nomina a commissario per
l'emergenza idrica del Presidente della Regione Siciliana
Salvatore Cuffaro. Scajola ha affermato che «il problema della
siccità sta diventando un problema nazionale che ci deve
preoccupare e portare anche ad un'educazione migliore sull'uso
dell'acqua e non sullo spreco dell'acqua». Il ministro ha, quindi,
confermato che l'emergenza sarà affrontata con l'intervento del
Genio Militare, che installerà condotte volanti, e attraverso un
razionamento delle risorse. «Il problema – ha spiegato – ci deve
anche abituare a far sì che le nostre aziende e i nostri comuni
non possano avere delle condutture senza manutenzione che perdono
metà dell'acqua. Nel caso specifico della Sicilia si stanno già
facendo delle opere che però non saranno certamente pronte per
questa estate. Ci vorranno due, tre o quattro anni». Si apre
intanto un fronte polemico. La prescrizione dei reati legati alla
In merito ai disordini dei giorni scorsi, provocati dall'emergenza
acqua, Scajola ha affermato che «nessuna protesta può legittimare
l'uso della violenza e quindi la violenza non sarà tollerata». Si
apre intanto un fronte polemico .La prescrizione dei reati legati
alla pubblica amministrazione e la modifica del reato di abuso d'
ufficio impedirebbero alla magistratura di individuare eventuali
responsabili della crisi idrica in Sicilia. E' quanto ha sostenuto
il procuratore di Palermo Pietro Grasso, in un' intervista al Tg2.
«Una indagine sui lavori per le reti idriche – ha detto Grasso –
si è conclusa perchè non sono stati riscontrati elementi per
potere procedere. Il reato di abuso d' ufficio è praticamente non
più esistente perchè modificato. I fatti per i quali volevamo
procedere risalgono agli anni Ottanta e sono adesso prescritti».
Intanto, ad Agrigento, “'capitale'” indiscussa delle sete in
Sicilia, si volgerà oggi una manifestazione, la terza in tre
settimane, per protestare contro l'emergenza idrica che da mesi
ormai sta mettendo in ginocchio un'intera provincia con turni di
distribuzione anche di venti giorni. È stata organizzata da Cgil,
Cisl ed Uil ed adesioni sono giunte da tutta la provincia. In
prima fila ci sarà anche la Curia. L'arcivescovo Carmelo Ferraro
ha dato la propria adesione alla manifestazione a nome di tutta la
chiesa agrigentina e nel corteo sarà rappresentato dai monsignori
Lucio Li Gregni e Franco Giordano. Sul provvedimento adottato dal
governo centrale per la crisi idrica in Sicilia è intervenuto
anche l'arcivescovo di Palermo, il cardinale Salvatore De Giorgi,
per i quali ha detto che «c'è motivo di soddisfazione e di
speranza» anche se adesso è necessario «passare subito alla loro
attuazione». «È doveroso – ha aggiunto il porporato – esprimere il
ringraziamento sia al presidente del Consiglio sia al presidente
della Regione e ai ministri che hanno reso possibile tale risposta
alle legittime, non più dilazionabili istanze della nostra
popolazione». Di parere opposto la Cgil siciliana, che ha espresso
un giudizio negativo sui provvedimenti del governo centrale,
sostenendo che «si è operato all'insegna del populismo e della
demagogia. Mentre nulla viene fatto sul fronte dei provvedimenti
strutturali e di riforma, i soli in grado di risolvere in maniera
definitiva il problema dell'acqua in Sicilia». Critiche anche al
presidente della Regione Cuffaro, i cui provvedimenti adottati
sono stati giudicati «vaghi sul terreno del riordino del settore e
della riqualificazione della rete idrica». La Cgil gli contesta,
inoltre, «ritardi e contraddizioni che sommati a quelli del
governo Leanza stanno anche mettendo in serio pericolo l'accesso
ai fondi di Agenda 2000». «Credo sia necessario fare un
drecreto-legge che stanzi per tutte le regioni del Mezzogiorno
delle somme di salvaguardia per poter fronteggiare le emergenze e
aiutare il reddito degli agricoltori senza far chiudere le imprese
agricole», ha detto da parte sua il ministro per le Politiche
Agricole e Forestali Giovanni Alemanno parlando con i giornalisti
sulla crisi idrica in Sicilia. «Abbiamo dichiarato lo stato di
calamità naturale per tutta la Sicilia – ha detto – proprio in
relazione ai problemi della siccità e alla carenza dim foraggio e
altre materie prime agricole. Questa dichiarazione sarà finanziata
in prima battuta con circa 40 milioni di euro». «Bisogna mettere
mano – ha proseguito Alemanno – a tutti i progetti che abbiamo
costituito per rendere cantierabili tutte le opere irrigue che
sono disponibili». Il ministro ha concluso: «Questo è un lavoro
che è già cominciato e purtroppo potrà avere effetti concreti
soltanto l' anno prossimo, salvo le dighe che devono essere
soltanto collaudate in Sicilia. Con una task force si cercherà di
sbloccarne l' utilizzo». Infine il senatore Antonio Rotondo (Ds),
siracusano, ha chiesto ed ottenuto dalla commissione Ambiente e
Territorio l' avvio di un' indagine conoscitiva sulla crisi idrica
in Sicilia e nel Mezzogiorno. «La situazione in Sicilia – afferma
il parlamentare ds – ha raggiunto proporzioni gravissime, frutto
di una gestione assolutamente inadeguata e insufficiente della
crisi ma anche della mancanza di attenzione e di un vero e proprio
programma di gestione delle acque da parte del nuovo commissario
straordinario per l' emergenza. La situazione rischia di diventare
ancora più insostenibile e drammatica nei mesi estivi, ma l' unica
risposta ottenuta dal nuovo commissario Cuffaro è stata quella che
saranno necessari due o tre anni per risolvere i problemi idrici
in Sicilia». Rotondo, raccogliendo anche l' appello ricevuto dalle
organizzazioni del mondo agricolo e zootecnico siracusano, chiede
al Governo e ai ministri competenti di «varare un decreto» per
sostenere il comparto e modificare la legge 185 sui danni in
agricoltura.