Agrigento / Modesta affluenza alla marcia
di protesta: prevale il pessimismo pirandelliano
Crisi idrica, è rassegnazione
La Cgil accusa: Cuffaro ha ereditato questa
situazione... da se stesso
AGRIGENTO – Solo 400 persone, per lo più
agricoltori e aderenti a sindacati, hanno partecipato alla
manifestazione per l'acqua ad Agrigento. Per il segretario
provinciale della Cgil,Giovanni Mangione, nel cuore della gente
alberga una sorta di pessimismo pirandelliano. «Abbiamo
partecipato - dice Mangione - alla manifestazione del 23 marzo a
Roma ed eravamo 1.060; il 16 aprile a Palermo per lo sciopero
generale eravamo 1.500 agrigentini: erano obiettivi più credibili.
Il dramma della mancanza d'acqua nella coscienza delle persone è
atavico e quindi la gente ritiene che non si possa risolvere nè
con manifestazioni nè con proteste. Riteniamo che nel cuore delle
persone alberghi un pessimismo che fa ritenere che tutto sia
inutile.Dobbiamo trasformare la sfiducia in atto di fiducia e
quindi in partecipazione». «La cosa più scandalosa è che il
presidente della Regione Salvatore Cuffaro dichiara di avere
ereditato una situazione di crisi idrica da qualcun altro - ha
detto il segretario regionale della Cgil Aldo Amoretti - Questa
situazione Cuffaro l' ha ereditata da se stesso: era l' assessore
all'agricoltura da alcuni anni ed è diventato presidente della
Regione: come fa a fare la parte di Cappuccetto rosso smarrita nel
bosco? La sua è una provocazione, le responsabilità sono sue in
gran parte, compresa quella di non aver fatto negli ultimi quattro
mesi tutti gli atti che aveva progettato il precedente commissario
straordinario all' emergenza idrica». «Si sono persi - ha concluso
Amoretti - quattro mesi persino rassicurando che i problemi non
esistevano. Siamo di fronte alle responsabilità più gravi. Le
possibilità e le risorse per risolvere il problema ci sono. Ci
vuole la nuova amministrazione e soprattutto che i cittadini la
presentano». L' ex presidente della Regione, Angelo Capodicasa,
ora deputato regionale Ds, è convinto che i provvedimenti
annunciati dal governo per risolvere la crisi idrica siciliana non
«servono a nulla nell' immediato» e non risolvono «l' emergenza
attuale che si acuirà con l' arrivo dell' estate». Capodicasa ha
partecipato alla manifestazione. «I provvedimenti - ha detto
Capodicasa - annunciati dal consiglio dei ministri sono inefficaci
e non porteranno un litro di acqua in più nei serbatoi dei
cittadini nella prossima estate. Le misure adottate hanno un
carattere di medio periodo e non incidono sull' emergenza. Il
problema di oggi è l' emergenza estiva e su questo i comportamenti
del governo di Cuffaro sono di totale inadempienza». Intanto a
Palermo, l'acqua proveniente dal pozzo Lorenzini, davanti al quale
si era scatenata la protesta degli abitanti del quartiere Borgo
Nuovo, torna ad essere utilizzabile per usi potabili. Lo
stabilisce un' ordinanza del sindaco che annulla un provvedimento
emesso il 15 maggio. La precedente ordinanza aveva vietato l'
utilizzo di quest' acqua per uso potabile a causa della presenza
di sostanze inquinanti. Ieri la direzione dell'Amap ha comunicato
al Comune gli esiti delle analisi eseguite nella stessa giornata
dal Laboratorio di Igiene e Profilassi sulle acque provenienti dal
pozzo Lorenzini e dal serbatoio Borgonuovo evidenziando «la
conformità alla normativa vigente di tutti i parametri, compresi
piombo ed esaclorobenzene». Le stesse acque avevano dato esito
analogo il giorno precedente. In base a questi risultati, l' Amap
ha, quindi, richiesto al Comune la revoca del precedente
provvedimento che vietava l' utilizzo delle acque per usi
potabili. Ed il Comune ha emesso oggi un' altra ordinanza che
annulla la precedente. La nuova ordinanza prevede tra l' altro che
l' Amap provveda al monitoraggio delle acque del pozzo Lorenzini e
del serbatoio Borgonuovo. Effettuando analisi e controlli sulla
potabilità delle stesse acque con cadenza settimanale fino al
prossimo 30 giugno e con cadenza quindicinale sino a conclusione
del periodo estivo, al termine del quale verranno mantenuti i
normali controlli periodici.
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