Siracusa / Il sindaco di Augusta riconosciuto colpevole
di corruzione
Condannato Gulino
«Sono amareggiato, mi autosospenderò»
Santino Calisti
SIRACUSA – Il sindaco di Augusta Giuseppe Gulino è stato
riconosciuto colpevole di corruzione e condannato a due anni e mezzo
di reclusione e all'interdizione dai pubblici uffici per tutta la
durata della pena. La vicenda è quella legata all'approvazione del
piano di lottizzazione Ausonia. Gulino, presente ieri mattina in
aula alla lettura della sentenza, ha dichiarato che impugnerà la
sentenza dinanzi alla Corte di Appello, certo di riuscire a
dimostrare la propria innocenza, ma ha anche annunciato che si
autosospenderà dalla carica di sindaco: «Riunirò la giunta e
comunicherò questa mia intenzione. Sono amareggiato da questa
sentenza. Ero certo di avere dimostrato, quando ho preso la parola
durante il dibattimento, e attraverso le arringhe dei miei
difensori, la mia totale estraneità ai fatti. Mi sono, invece, visto
condannato, mi pare di capire, sulla base di una testimonianza,
quella di Giuseppe Amara, secondo la quale io avrei corrotto
l'ingegnere Santo Pugliares, al quale avrei promesso una promozione
in cambio di un parere favorevole al piano di lottizzazione.
Purtroppo l'ingegnere Pugliares non ha potuto nè confermare nè
smentire la circostanza, perché la testimonianza di Amara si è avuta
solo dopo la sua morte». Il professor Guido Ziccone, difensore di
Gulino assieme all'avvocato Tommaso Tamburino, fa un'analisi più
distaccata del verdetto: «Nonostante la condanna, che non ci
aspettavamo, perché riteniamo di avere dimostrato l'estraneità del
sindaco alle accuse che gli vengono mosse, prendiamo atto con
soddisfazione che la vicenda è stata largamente ridimensiona dalla
sentenza. Sono cadute per il mio assistito le ipotesi di abuso
d'ufficio e l'altra di corruzione, per le quali evidentemente siamo
riusciti a convincere i giudici che non poggiavano su elementi
concreti». L'ipotesi di corruzione dalla quale il sindaco è stato
assolto era quella secondo la quale gli sarebbe stato promesso un
lotto di terreno se il piano fosse stato approvato. Con Giuseppe
Gulino, il tribunale, presieduto da Domenico Brancatelli, con a
latere i giudici Carmen Scapellato e Michele Consiglio, ha
condannato a un anno e mezzo di reclusione, pena sospesa, l'ex
assessore Domenico Formica, difeso dall'avvocato Pietro Amara. Anche
Formica è stato condannato all'interdizione dai pubblici uffici per
la durata della pena. Abuso d'ufficio è l'accusa di cui l'ex
assessore è stato riconosciuto colpevole, per avere nominato
l'ingegnere Santo Pugliares responsabile del settore Urbanistica al
posto dell'ingegner Passanisi. Sono usciti indenni dal processo gli
altri quattro imputati: l'architetto Sebastiano Gulino, difeso
dall'avvocato Giuseppe Cristiano, l'amministratore dell'Ausonia
Francesco Bonaccorsi, difeso dagli avvocati Antonio Randazzo e
Granata, l'imprenditore Michele Ponzio, difeso dall'avvocato
Domenico Fruciano, e il mediatore di affari Francesco Poli, che ha
affidato la sua difesa all'avvocato Antono Bordonaro. Il tribunale
ha dichiarato prescritto il reato di abuso d'ufficio in relazione
all'autorizzazione per la costruzione di alcuni gazebo. Ha deciso,
inoltre, di non dover procedere nei confronti di Sebastiano Gulino e
Roberto Formica per la principale ipotesi di abuso d'ufficio.
Riguardo a quest'ultima imputazione i difensori hanno sostenuto che
era stata, in buona sostanza, riproposta in una veste diversa nel
procedimento dinanzi al tribunale dopo che gli imputati ai quali
veniva contestata erano stati prosciolti dal giudice delle udienze
preliminari.
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