Palermo / Condanna del
cardinale De Giorgi: nonostante i lauti compensi
calpestano l'etica del dovere
I deputati assenteisti tradiscono gli elettoriPALERMO – «Comprensibile sconcerto nell'opinione
pubblica hanno suscitato in questi giorni le notizie di
stampa sull'assenteismo nelle assemblee elettive, a vari
livelli». Lo ha affermato l'arcivescovo di Palermo,
Salvatore De Giorgi, criticando la paralisi del parlamento
siciliano bloccato per mancanza di disegni di legge da
esaminare in aula. «Chi per la sua funzione pastorale vive
a più diretto contatto col popolo se ne fa voce
condividendone preoccupazioni e attese. Quando non è
giustificato, da reali e insuperabili impedimenti, - ha
aggiunto il cardinale - l' assenteismo va severamente
condannato. Da un punto di vista morale è un peccato di
omissione: è un venir meno, infatti, a quanto l' etica del
dovere, della responsabilità e del servizio impone a
coloro che per mandato popolare sono chiamati ad occuparsi
della cosa pubblica». Secondo il presule «questo è più
grave soprattutto nelle realtà territoriali, come le
nostre, così cariche di problemi e con cittadini in attesa
di leggi e provvedimenti. Si tradisce un rapporto di
fiducia che deve correttamente essere tra elettore ed
eletto». «Se poi si considera che ricevono per il loro
mandato lauti compensi - osserva De Giorgi - a carico
dell' erario e quindi dei cittadini contribuenti, il
fenomeno dell' assenteismo assume anche i connotati di un
peccato contro la giustizia, lesivo soprattutto nei
confronti di quanti versano in situazione di bisogno e
attendono tempestivi interventi legislativi e
regolamentari per poterli risolvere».
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