Monreale, colorante contro ladri d'acqua
MONREALE
(PALERMO) - Per individuare gli autori dei furti d'acqua
ha ordinato l'immissione in rete di un liquido colorante
atossico lungo la rete in modo da risalire agli allacci
abusivi. Carabinieri e vigili urbani hanno avviato
controlli presso i laghetti e gli invasi privati, e come
per incanto l'acqua è tornata a sgorgare regolarmente.
L'ideatore della singolare trovata per combattere i ladri
d'acqua è il sindaco di Monreale, Salvino Caputo, che nei
giorni scorsi aveva raccolto le proteste dei cittadini
della frazione di Grisì, esasperati per la prolungata
mancanza d'acqua dovuta anche ai continui furti lungo la
condotta alimentata dalla sorgente di Dammusi.
Caputo ha deciso di intervenire con le maniere «forti» e
dopo due settimane dall'avvio della sua iniziativa
stamattina si sono avuti i primi frutti: è infatti ripresa
l'erogazione dell'80 per cento della dotazione idrica
della sorgente. «E' la conferma - ha dichiarato il sindaco
- che esistono i ladri d'acqua e che la conduttura subisce
deviazioni illegali. Tra l'altro la scomparsa avviene in
una zona da sempre controllata da soggetti vicini al clan
dei Brusca e da alcuni familiari di Vito Vitale di
Partinico che gestiscono stalle abusive e attività
illegali di pascolo».
Ma Caputo non intende fermarsi: «Siamo in attesa - spiega
- di conoscere l'esito delle ispezioni sugli invasi e
continueremo l'operazione fino alla individuazione di
tutti coloro che utilizzano prelievi illeciti. Ho dato
indicazioni di procedere anche al sequestro di tutti gli
impianti illecitamente utilizzati». Proprio sul fenomeno
dei furti d' acqua, ieri si sono svolte due riunioni
operative: la prima nella Prefettura di Catania,con la
presenza del vicecapo della polizia prefetto Fera, e dei
vertici investigativi della Sicilia orientale; la seconda
nella Prefettura di Palermo, con modalità analoghe, per un
esame della situazione nella Sicilia occidentale.
Nel corso dei vertici sono state approfondite le
problematiche connesse alla crisi idrica nell'Isola, sotto
il profilo delle ingerenze della malavita comune e
organizzata nella gestione del mercato nero dell'acqua. In
particolare sono state affrontate le problematiche
riguardanti il monitoraggio degli invasi, delle condotte
idriche, dei pozzi, la loro gestione, i costi del
trasporto dell'acqua attraverso le autobotti e il
controllo sui soggetti che effettuano questo servizio,
nonché le modalità di erogazione e distribuzione
dell'acqua proveniente dagli invasi. I due incontri nelle
Prefettura di Palermo e Catania sono stati disposti in
relazione alle direttive del ministro dell'Interno e del
capo della polizia.
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