Priolo/Carogne di cani e rifiuti
nella Catacomba di Manomozza
Salvo Maccarrone
PRIOLO – Un orribile spettacolo si è
presentato ieri ai visitatori della Catacomba di
Manomozza, dove sono stati trovati due sacchetti
contenenti carogne di cagnolini e anche di un pastore
tedesco adulto.Ma questa orribile scoperta, che prima di
ogni cosa è la dimostrazione di un' inaccettabile
violenza contro gli animali, non è l'unico caso di
oltraggio al sito archeologico, gioiello paleocristiano
riferibile ai tempi precostantiniani (II-III secolo dopo
Cristo). Tra i rifiuti solidi urbani smaltiti di recente
si contano frigoriferi, suppellettili, scaldabagni,
televisori, fusti, brande, cucine a gas, vetri di ogni
genere, copertoni, pezzi e carcasse di autovetture,
comprese cataste di rifiuti inerti. L'odore di marciume
è rivoltante. "E' il destino dei Beni culturali di
Priolo - dice con rammarico un abitante della zona che
ci ha segnalato il nuovo episodio inquinante - che non
trovano nelle amministrazioni comunali che si susseguono
alla guida del paese nessun tutore". In zona sono giunti
anche gli ambientalisti di "Amica Terra", i quali hanno
provveduto a realizzare una documentazione fotografica
del nuovo degrado in cui è precipitata la Catacomba di
Manomozza.
Proprio nei giorni scorsi lo sdegno per
questo indecoroso spettacolo era viaggiato attraverso
e-mail, proveniente da alcuni priolesi residenti
all'estero e ritornati nella loro cittadina per una
breve vacanza pasquale. Nella e-mail spiegavano che,
affascinati dalle belle foto descrittive della Catacomba
rintracciate in Internet, avevano voluto visitare la
località insieme con alcuni amici di nazionalità estera,
per mostrare "con orgoglio" agli stranieri uno dei tanti
siti archeologici di Priolo. "Ma appena giunti davanti
alla catacomba - si leggeva nell' e-mail - siamo stati
costretti a fare dietrofront". Nel documento si
evidenziando l'incapacità di valorizzare un bene
monumentale importante, visitato per la prima volta
dall'archeologo Paolo Orsi nel 1890 e dove ne dicembre
del 1902 si poterono avviare i lavori di scavo.(s.m.)
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