Il presidente della Provincia regionale
Bruno Marziano fa il punto sulla nuova società che si
occuperà della gestione delle acque
Ato, ora si aspetta che si pronuncino i Comuni
Lino Di Tommaso
«Non appena tutti i consigli comunali,
ne mancano all'appello ancora dieci, avranno approvato
lo statuto dell'Ato andremo da un notaio e
formalizzeremo la nascita del consorzio che dovrebbe
mettere, finalmente, ordine al settore idrico civile». A
parlare all'indomani dell'approvazione dello statuto
dell'Ato-Siracusa da parte del consiglio provinciale, è
il presidente della Provincia regionale Bruno Marziano.
«Uso il condizionale – aggiunge – non a caso, perchè
l'attuazione del programma dipende da diversi poteri,
non ultimo quello regionale. Se avessi i poteri che ha
avuto il generale Jucci (l'ufficiale è stato commissario
straordinario per l'emergenza idrica n.d.r.) sarei stato
più deciso nel fissare date e stilare un piano in grado
di dare a tutti i cittadini della nostra provincia la
stessa quantità d'acqua». È cauto il presidente della
provincia quando si affronta il "problema" acqua sia
perchè al momento non ha competenze sia perchè si rende
conto che pur essendo Siracusa un'isola felice nel
deserto siciliano ci sono emergenze anche nella nostra
provincia, in agricoltura e nell'allevamento
principalmente oltre che in alcuni centri dello zona
sud. La polemica sollevata dal vice presidente del
consiglio Nino Maltese su una presunta difformità fra il
documento votato la scorsa sera in aula ed il testo
emanato dal presidente Cuffaro, non lo preoccupa, anzi
preannuncia che farà, domani, chiarezza: «Il testo
presentato in consiglio provinciale è quello della
conferenza di servizio a cui hanno partecipato il
rappresentante della regione e quelli dei comuni. In
ogni caso domani mattina chiederò ai funzionari di
verificare se la regione ha modificato il testo
inviatoci oppure se è successo qualcosa d'altro. Faremo
chiarezza perchè non abbiamo nulla da nascondere». Il
presidente Marziano ha le idee chiare su come evitare
che la nostra isola felice dal punto idrico resti tale,
anzi, che possa migliorare: «Siamo stati fortunati dal
punto di vista geologico ma questo non basta più.
L'emergenza in agricoltura e i problemi vissuti dai
cittadini di qualche comune della nostra provincia
obbliga la politica a prendere delle decisioni urgenti e
non più rinviabili. Se le industrie si potessero
approvvigionare a sufficienza dal Biviere di Lentini, se
si potesse riutilizzare in pieno l'acqua depurata dall'Ias,
se si ottimizzasse l'approvvigionamento cittadino,
l'agricoltura e la zootecnia avrebbero risolto tutti i
loro problemi perchè potrebbero attingere da una falda
non più sfruttata al massimo com'è oggi da altri
soggetti. La logica che ha ispirato i provvedimenti
governativi è quella dell'intero ciclo che va seguito e
non lasciato a se stesso. In futuro ci dovrebbero essere
dei centri regolatori che, a secondo degli ambiti,
civile, industriale e agricolo, dovrebbero permettere
l'ottimizzazione dell'acqua». Per il momento l'obiettivo
più immediato della provincia regionale resta quello di
far nascere al più presto l'Ato-Siracusa. Se i tempi si
dilatassero ci sarebbe il rischio di far saltare i
finanziamenti di Agenda 2000, cioè di far restare
l'intera vicenda nell'ambito delle buone intenzioni.
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