Priolo, viene escluso che vi siano altre contaminazioni
che interessano altri Comuni
Acqua al
benzene circoscritta
Lo assicura
Angelo Stoli responsabile dell'Arpa
PRIOLO - La contaminazione da idrocarburi della falda
acquifera è limitata e circostritta ad una determinata
zona del territorio di Priolo. Le acque sotterranee di
tutte le altre zone del territorio industriale, compresa
la parte alta del Comune di Priolo, nonchè quelle dei
Comuni di Siracusa, Augusta e Melilli non corrono nessuno
rischio di inquinamento. Ad evidenziarlo è l'Arpa (Agenzia
regionale protezione ambiente) di Siracusa, diretta da
Angelo Stoli, che così esclude ogni possibile inquinamento
di altre falde acquifere, soprattutto dopo il rinvenimento
di alcune pozze, con abbondante materiale bituminoso,
rinvenute in una zona interna all'Enichem, ubicata ai
confini tra i territori di Augusta e Priolo.
Infatti, quella della «palude di catrame», in cui due
settimane fa rimasero intrappolati due cani mentre
venivano addestrati per la caccia, è una situazione, come
evidenzia l'Arpa, tutta diversa da quella che ha portato
alla problematica della contaminazione della falda da
prodotti idrocarburici nel territorio di Priolo,
provocando il caso dell'"acqua al benzene». In una sua
nota, l'Arpa di Siracusa evidenzia che, per la fattispecie
della palude di catrame, è da escludere qualsiasi
contaminazione delle falde acquifere di approvvigionamento
idrico di Augusta, visto che si trova nel territorio di
questo Comune, ma anche di altri Comuni viciniori, come
Melilli o la sua frazione di Villasmundo. «La zona -
scrive Angelo Stoli - in cui ricadono i pozzi di
approvvigionamento è posta a nord dal sito, oggetto del
rinvenimento bituminoso, ed inoltre è lontana circa cinque
chilometri. Proprio questo particolare, secondo lo studio
del territorio operato dall'Arpa di Siracusa, che vede
ubicato il sito in questione a nord, ed il fatto che dista
circa un chilometro dalla linea di costa e il deflusso
della falda, superficiale e profonda, che corre da ovest
verso est, portano ad escludere qualsiasi trasferimento,
verso nord, di prodotto petrolifero eventualmente
pervenuto in falda».
Inoltre, è da escludere, sempre secondo l'Arpa Siracusa,
qualsiasi correlazione con l'accertata presenza di
idrocarburi nella falda profonda di Priolo in quanto la
porzione di territorio interessata è posta ben più a sud
(almeno 6 chilometri) e le probabili fonti di
contaminazione sono diverse in quanto sarebbero state
individuate nel parco serbatoi di stoccaggio e nelle linee
di trasferimento dei prodotti petroliferi.
Per evitare ogni ingiustificato allarmismo sull'"acqua al
benzene», giova ricordare che il «sito Priolo» è
attualmente interessato dagli interventi di
caratterizzazione che dovranno stabilire il grado di
contaminazione del suolo, del sottosuolo e delle falde
acquifere, al fine di pervenire, in tempi brevi alla
relativa bonifica. Su tali attività viene svolta una
specifica attività di controllo da parte della Provincia
regionale di Siracusa, dal Comune di Priolo e dell'Arpa di
Siracusa che ha già portato all'avvio di procedure di
messa in sicurezza di emergenza nei casi di accertata
contaminazione. Una situazione, quindi, quella dell'"acqua
al benzene» che è di grande rilevanza ambientale, ma che è
tenuta sotto controllo da un monitoraggio che fin dallo
scorso mese di marzo, quando emerse questo caso di
inquinamento, è stato attuato dall'Arpa di Siracusa.
Paolo Mangiafico
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