Augusta / Iniziativa assunta alla luce dei preoccupanti dati
scaturiti dalle perizie disposte dalla magistratura riguardo alle
malformazioni
Zona industriale, accertamenti clinici per i lavoratori
Sebastiano Salemi
AUGUSTA – L'assessore
all'ecologia e sanità Francesco Ippedico riproporrà in giunta un
progetto di collaborazione con l'Istituto di Igiene dell'Università
di Catania retto da Salvatore Sciacca per avviare un monitoraggio ed
accertare attraverso le analisi delle urine, la presenza di tracce
di metalli pesanti nell'organismo dei lavoratori della zona
industriale. La stipula dell'apposita convenzione con i ricercatori
dell'ateneo catanese era stata già proposta lo scorso anno ma non fu
possibile portarla a termine per esigenze di bilancio, l'ente non
aveva a disposizione i 40 milioni di lire necessari per avviare il
progetto. Ora, invece, alla luce degli ultimi eventi l'esecutivo ha
intenzione di portare a termine lo studio che potrebbe portare un
valido contributo per stabilire l'incidenza dell'inquinamento sulla
popolazione residente. Contestualmente l'assessore ha reso noto che
chiederà all'Arpa (ex Lip) di Siracusa di analizzare i campioni di
acqua potabile prelevati nei pozzi comunali per accertare se vi sia
traccia o presenza di metalli pesanti. Per quanto concerne lo
screening delle urine dei lavoratori lo studio sarà condotto in
collaborazione con l'Ausl ed il Comune e prevede l'esame di 156
lavoratori la metà dei quali operano nella zona industriale mentre
il resto degli analisi sarà eseguito su 78 lavoratori dei servizi
per rilevare se sussiste nel loro organismo la presenza di tracce di
nichel, vanadio, piombo e mercurio. I risultati di questi esami
completeranno il monitoraggio del territorio e saranno utili per
tracciare una mappatura ed avere una visione più completa ed
esauriente del problema. Due anni fa infatti il comune megarese
tramite l'Itaf dell'Università di Palermo ha eseguito un
biomonitoraggio della qualità dell'aria nel territorio comunale
tramite l'uso di licheni usati come bioaccumulatori. Dai risultati
acquisiti è apparsa evidente una alterazione dei valori di Nichel e
Vanadio rilevata in percentuali elevate rispetto ai dati e alla
media del territorio nazionale. «Con il progetto che si intende
realizzare – ha ribadito l'assessore Ippedico – ci si prefigge di
controllare nei livelli urinari non solo la presenza di nichel e
vanadio ma anche di piombo e mercurio, per confermare i dati
acquisiti ed eventualmente passare ad un monitoraggio delle
patologie indotte dall'accumulo dei metalli ricercati».
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